SETTEMBRE 2002: SECONDA EDIZIONE DI CANTALIBRI
Mi sono recata in visita a Cantalupa per Cantalibri sin dalla prima edizione. Poi, nel 2002, avevo proposto all'editore Veronesi, della casa editrice Ibis, di partecipare a questa edizione di Cantalibri. Lui è venuto ed abbiamo sistemato i libri, che erano molti, sui tavoli.
Confesso di essermi pentita amaramente di averlo indotto a questa faticosa impresa - lui veniva da Pavia - che si è rivelata fallimentare. Sono venute poche persone e quelle poche non erano minimamente interessate ai libri, stavano semplicemente facendo una passeggiata.
Quando ho fatto presente questo fatto al sindaco Bello, lui mi ha risposto: "Eh, certo, sono tutti su!". Con questo intendeva il termine della passeggiata nel bosco. Allora che cosa ci facevamo noi sotto il porticato se poi i visitatori venivano dirottati altrove?
Una parte degli stand degli editori erano sotto il colonnato. Il tavolino con sedia sul prato antistante la Villa Comunale era invece stato preparato per Alessandro Barbero. L'articolo sulla Stampa riportato qui sotto si riferisce a questa edizione della Mostra del Libro.
TRATTO DA LA STAMPA SETTEMBRE 2002
COMMENTO DI GRAZIELLA MARTINA
D’accordo, è una cosa che non si fa e che non ho mai fatto, ma in questo caso mi sento in dovere di scrivere due righe in difesa del grande scrittore Hector Bianciotti, Immortale di Francia, smentendo il sarcasmo di Barbero. Anche se il sindaco di Cantalupa, Giustino Bello, ha sempre fatto orecchie da mercante, in molti gli abbiamo detto che lo scrittore naturalizzato francese non ha niente a che vedere con la borgata Bianciotti, che sorge vicino a Cantalupa, da lui decantata. Basta leggere il suo bellissimo libro dal titolo Sans la misericorde du Christ in cui viene descritta la sua visita a Cumiana per rendersi conto che suo padre era di lì.
Bianciotti era venuto invece ad uno degli incontri organizzati da Michele Colombino denominati Piemontesi nel Mondo.
Trovo inoltre molto fuori luogo il tono sbeffeggiante usato da Barbero nei confronti di Bianciotti. Quest’ultimo, quando Bello gli ha telefonato in occasione di Cantalibri, aveva appena perso il fratello, quindi forse aveva qualche motivo per non essere allegro e pimpante come Barbero avrebbe desiderato.
Commento del 2021: Approfitto di questo spazio per aggiungere una cosa che non c’entra con quanto ho scritto sopra. Nell’anno di questa manifestazione da me descritto Barbero non era ancora la star che è oggi e quindi era più disponibile e salutava le persone. Adesso evidentemente non gli va più di farlo. Qualche tempo fa l’ho incrociato in piazza Castello – mi è passato praticamente sui piedi – e mi stavo apprestando a salutarlo quando ho visto che si girava dall’altra parte. Poiché ha detto recentemente che le donne sono “insicure e poco spavalde” forse è anche un simile atteggiamento a renderle tali...
Commento del 2023: Da alcuni mesi, in uno spazio sponsorizzato di Facebook, compare il libro di Rudyard Kipling da me tradotto con il titolo I profumi dei viaggi. Questo mi fa piacere, mi fa un po' meno piacere il fatto che, accanto alla mia traduzione compaia il libro curato da Alessandro Barbero dal titolo La voglia dei cazzi. E' vero che ormai, per usare un modo di dire, il prof. Barbero è dappertutto, come il prezzemolo, ma proprio questo libro doveva finire accostato a quello di Kipling?