I segreti della vita - pinerolo blues

Vai ai contenuti

Il giorno in cui Filippo si è sposato. Io avevo l’incarico di guidare l’auto con cui portare mia madre e mia zia alla chiesa dove si teneva la cerimonia. Anziché prendere la mia auto, mia madre mi ha detto di prendere quella grande, di papà, dove ci sarebbe stato più posto. Peccato che io quell’auto non l’avessi mai guidata.
 
All’andata, tutto bene. Poi, dopo la cerimonia, si è aggiunta a noi anche Annamaria, la neo sposa, per indicarci dove fosse il ristorante scelto.
 
 
Mi sono accodata al corteo di auto e siamo partite. Arrivate al punto in cui la strada statale, che stavo percorrendo e che aveva la precedenza, si immetteva sulla provinciale, un’auto che transitava su quest’ultima non si è fermata allo stop. Ho dovuto frenare di colpo.
 
Per fortuna c’erano lì gli agenti della Polizia stradale ed ho atteso che facessero segno o fischiassero in direzione del trasgressore.
 
 
Invece no. Quello se ne è andato tranquillo ed uno dei poliziotti, venuto verso di me, mi ha chiesto perché non mi fossi fermata subito. “Perché questa strada ha la precedenza e toccava all’altro conducente fermarsi.” Ma non c’è stato niente da fare, ha continuato a farmi la predica che ero stata imprudente e così via…
 
 
Dire che ero strabiliata è dire poco. Ma non si è fermato lì, mi ha fatto pure la multa! Non ci potevo credere! E, dato che avevo avuto un tono giustamente seccato, per colmo di presa in giro ha aggiunto: “Ricordi che si ottiene di più con una goccia di miele che con un barile di aceto.” Cosa mai avrà voluto dire? Da parte mia, quando ho saputo che quell’agente si chiamava Picciau mi sono chiesta: “Picciau o Picciu?” E il dubbio che ci fosse una ‘a’ di troppo nel suo cognome mi rimane tutt’ora…    

Torna ai contenuti