NON ROMPERE I COGLIONI, STRONZA
27 maggio 2020: siamo finalmente tornati alla normalità. Ne ho avuto un segno questa mattina, quando percorrevo il marciapiede davanti casa mia. Poiché c’erano 3 bici che venivano verso di me sono stata costretta a scendere in strada. Nel farlo, ho ricordato con tono garbato all’uomo che aveva un bambino sul sellino ed era seguito da una donna e da un ragazzo di circa dieci anni, che il marciapiede sarebbe per i pedoni.
Non l’avessi mai fatto! Mi ha urlato, con fare minaccioso, l’insulto di cui sopra, aggiungendo che non potevano passare in strada per via dei bambini.
E’ la prima volta che mi capita di essere apostrofata in questo modo volgare, ma non è di sicuro la prima volta che i ciclisti usano il marciapiede come pista ciclabile, sia che abbiamo bambini al seguito o meno. E non ho mai visto un vigile che avesse qualcosa da ridire. A questo punto, possiamo anche cancellare l’articolo del Codice della strada che vieta il transito delle bici sui marciapiedi e che prevede una multa per chi trasgredisce/ per chi lo fa, visto che non viene rispettato.
Riflettendo sul comportamento di questo siciliano DOC si possono fare alcune considerazioni. Ha insegnato ai figli che, ad una richiesta perfettamente lecita ed espressa in tono educato, si risponde con insulti pesanti. Gli ha insegnato che le regole ci sono per non essere rispettate. Ed ha anche dato l’esempio ai numerosi stranieri che vivono in questo quartiere che possono fare altrettanto, cosa che già fanno, ma che saranno incoraggiati a fare sempre di più..