Prima demolizione - pinerolo blues

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IMPECCABILE  LADY CUMIN

Per me questa Lady resterà sempre legata ad un ricordo non proprio piacevole. Nell'estate del 1995, stavo imparando i primi rudimenti del computer e, per rendere le cose un po' più complicate, dovevo imparare a usare il programma WORD STAR 7, in confronto al quale WINDOWS è un gioco da bambini. Si trattava infatti di imparare a memoria tutti i comandi, che non risultavano sulla tastiera. Un editore inglese mi aveva chiesto di fare un libro ed era il primo che facevo.

Era il mese di luglio e nella stanza c'erano 38°. Un giorno, mentre armeggiavo con il PC, di colpo si è scatenato l'inferno. Dei colpi di martello che facevano tremare i muri. Cosa stava succedendo? Semplice, il benzinaio, naturalmente senza avvertirci, aveva deciso di abbattere i muri di casa. C'era da impazzire. Avevo la necessità di concentrarmi sul lavoro ma , con il caldo e il rumore infernale, era una cosa impossibile, superiore alle mie forze. Mi ero ridotta a lavorare di notte. Questa situazione insopportabile è andata avanti per un paio di mesi. Il benzinaio, infatti, non si era affidato a una ditta seria, ma a degli scalzacani non professionisti, che a volte non venivano, a volte veniva uno solo di loro, per cui i tempi si sono dilatati all'infinito.

Finalmente - eravamo ormai in autunno  il rumore è cessato. Ma il sollievo non è stato di lunga durata. Lady Cumin e marito avevano deciso a loro volta di stravolgere l'alloggio appena acquistato. Così, la tortura è ricominciata. Quando il libro è uscito e gliel'ho fatto vedere, raccontandole le condizioni terribili in cui lo avevo scritto. Lei non si è scomposta più di tanto, ha sottolineato invece quanto erano stati bravi loro a rispettare la durata prevista di un mese. Quindi, che mi lamentavo a fare?

Quando poi Lady Cumin è diventata amministratrice, si è aperto un altro capitolo increscioso nella nostra vita condominiale. Si ha un bel dire, ma a far la voce grossa alla fine si ottiene sempre quello che si vuole. Mister  Bertholot era uno che, nel fare la voce grossa, aveva talento e predisposizione. Debitamente spalleggiato dalla moglie, questo individuo ha perseguitato i condomini per anni con le sue ossessioni. Purtroppo, io sono quella che ne ho pagato il prezzo più alto. In quegli anni, infatti, ero la segretaria delle assemblee di condominio. I verbali, che riportavano per filo e per segno le fisime di questo dissennato, coprivano diverse pagine.

Con la diligenza che mi ha sempre contraddistinto, sul momento trascrivevo a mano gli interventi e il contenuto delle assemblee, poi a casa li correggevo, li completavo e li riportavo su un supporto informatico. Più di così! Una delle paranoie del suddetto riguardava la scelta che avevamo fatto della società che avrebbe dovuto eseguire l'installazione del nuovo ascensore. Secondo lui, l'appalto era stato assegnato con metodi non trasparenti. Questo ha significato anni di lotte e migliaia di fotocopie dei verbali delle precedenti assemblee.

Un altro motivo del contendere erano le infiltrazioni d'acqua nella sua cantina. Lui si opponeva strenuamente a far eseguire la canalina per lo scolo lungo il muro perimetrale, che tutti noi avevamo fatto fare e che avrebbe risolto gran parte del problema di umidità. Purtroppo lui insisteva nel voler far abbattere il muro di cemento dal lato della strada, per sostituire l'intercapedine che stava dietro. Una spesa enorme per tutti. Senza alcuna garanzia di risolvere il problema, ma piuttosto di peggiorarlo. L'amministratrice ha fatto di tutto per convincerlo ad adottare la soluzione meno radicale, ricoprendo poi il muro con un intonaco isolante e deumidificante.

Anche la mia cantina aveva un problema di umidità, anche se in misura molto minore. Lady Cumin è venuta a vederla il giorno prima dell'inizio dei lavori in quelle degli altri. Uno sguardo veloce e, con piglio deciso, ha chiesto all'operaio di smantellare in fretta la scaffalatura che era contro il muro umido. Io mi sono opposta strenuamente. Quella struttura, fatta con angolari di ferro e con assi molto larghe, l'aveva costruita mio padre, bravissimo artigiano ed era robustissima. Ma se fosse stata smontata non sarebbe più stata recuperabile.
                                         ... continua ...



C'è un altro episodio che mi è rimasto impresso. Ero appena tornata da Parigi dove un mio libro era stato selezionato per un concorso internazionale e ne ero giustamente orgogliosa. Nell'entusiasmo del momento, all'uscita dall'assemblea condominiale, le ho accennato l'evento. Fra parentesi, le avevo regalato una copia di questo libro che, sono sicura, non ha mai letto. Mi ha dato il tempo di dire giusto tre parole prima di interrompermi per parlare delle prodezze dei suoi due figli. Come avevo potuto pensare che il mio umile libro potesse competere con la genialità dei due suddetti? E poi, possono mai esistere argomenti al di fuori di loro e della loro importanza?
Una volta in cui era venuta a casa mia e aveva visto alcuni frammenti di vasi precolombiani donatimi da un archeologo peruviano con cui avevo parlato in una zona desertica in cui stavano facendo scavi mi ha detto, attingendo sicuramente alle sue vaste conoscenze nel campo, che era impossibile che fossero così antichi. Cosa potevo mai risponderle? Non pretendevo per caso ribattere che un archeologo del posto ne sapesse più di lei… Impossibile.   

Da parte mia, ho sempre ripagato la scarsa attenzione e considerazione di Lady Cumin nei miei confronti con una generosità e disponibilità che non sono sicura meritasse. Le ho fatto regali per migliaia di euro, l'ho aiutata nell'assistere la suocera, mia vicina del quarto piano. Ad un certo punto mi aveva chiesto infatti di andare a metterle le gocce negli occhi alle 6.30 di mattina. Le ho portato delle piante da trapiantare prese dal giardino di mia zia. L'ho fatto volentieri. Nel nostro paese, tuttavia, non bisogna mai dimenticare che, finchè sei tu che regali ed aiuti, a costo zero, le persone, va tutto bene, ma quando domandi una piccolissima cosa che per loro sarebbe molto facile, la musica cambia, te lo puoi scordare…

Così, quando mi sono permessa di chiedere alla Lady una piccola ricetta alla portata di bambino da mettere in un mio libro, non solo se ne è dimenticata, ma mi ha restituito i giochi di cucina che le avevo affidato, per una eventuale foto dei figli, tutti mancanti e in disordine.
E mi rendo conto di essere un'illusa quando ho pensato che, con tutto quello che mi doveva, mi avrebbe almeno fatto una telefonata di auguri per Natale in fondo mi accontentavo di poco  invece niente. Come si suol dire, 'passata la festa gabbatu lu santu'.    

Dulcis in fundo: Una sua promessa, mai mantenuta, è stata quella di portarmi un giorno a Pequerel, dove non ero mai stata. Finora, anche questa si è rivelata una bugia...





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