GIOVANNI ANTONIO RAYNERI
Nacque a Carmagnola nel 1810 e morì a Chieri nel 1867.
Di famiglia povera, affrontò notevoli sacrifici per studiare. Dopo aver frequentato le scuole della sua città si indirizzò agli studi ecclesiastici, che terminò grazie ad una borsa di studio.
Nel 1832 si laureò presso l’Università di Torino.
I suoi interessi filosofici lo portarono ad entrare in contatto con i più illustri educatori del suo tempo, come Antonio Rosmini.
Divenne preside della Scuola di metodo di Saluzzo nel 1846 e collaborò con il Boncompagni alla redazione della "Legge organica per i programmi scolastici in Piemonte".
Nel 1848 ebbe la cattedra di Metodica all’Università di Torino. Si dedicò contemporaneamente all’apertura di asili infantili, scuole primarie, professionali, serali e festive. Si impegnò in particolar modo nell’organizzazione di nuove scuole magistrali, perché riteneva che il futuro dell’educazione dipendesse dalla formazione professionale degli insegnanti.
Nel 1857 fu chiamato a far parte del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, dove continuò ad occuparsi del coordinamento dell’istruzione su scala nazionale.
Morì a Chieri nel 1867, al ritorno da un viaggio a Firenze.
L’intento del Rayneri era quello di far uscire l’educazione e l’istruzione dalla rigidità dei sistemi che avevano le loro radici nella tradizione e nell’abitudine. Ciò viene trattato nell’opera "Della Pedagogica Libri Cinque" (Torino, 1859-1869).
Nell’opera "Primi Principali di Metodica" (Torino, 1867) si esaminano i fondamenti del metodo; quest’opera fu un importante punto di riferimento per gli insegnanti.
Pagine scelte dal libro della pedagogia di Antonio Rayneri