Oggi, l'Istituto Magistrale Rayneri e il Liceo Porporato sono stati riuniti.
La loro nascita come istituti autonomi risale a circa 150 anni fa.
DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI
Durante l’occupazione francese della città di Pinerolo e delle sue Valli fu fondato un collegio di Gesuiti sotto il regno di Luigi XIV . I gesuiti vi rimasero fino al 1773, quando papa Clemente XIV emanò l’atto di soppressione della Compagnia di Gesù. Dopo il loro allontanamento, si costituì un Collegio Reale sotto il patrocinio del re di Sardegna, con un triennio di grammatica e un biennio di retorica e di filosofia.
Nel periodo post-napoleonico fu scelto come sede il palazzo eretto su disegno dell’architetto Bernardo Antonio Vittone ( 1705-1770).
Dalla prima metà del 1800 in Piemonte cominciò a delinearsi un movimento pedagogico, che ebbe il suo massimo esponente in Gioberti e tra i più illustri la figura di Giovanni Antonio Rayneri. Tale movimento trova la sua completa affermazione nella legge del 1859 del ministro Gabrio Casati, che pone le basi dell’ordinamento della pubblica istruzione prima in Lombardia e poi in tutta Italia. A quel periodo risalgono le origini della Scuola Normale di Pinerolo.
Nel 1846 fu creata una delle prime Scuole provinciali di metodo e con la legge del ministro Lanza del 20 giugno 1858 furono istituite le "Scuole normali", tra le quali due maschili a Chambéry e a Pinerolo ed una femminile a Vercelli, in seguito ad un Regio Decreto dello stesso anno. Poiché quella di Chambéry divenne francese, quella di Pinerolo ha il vanto di essere stata la prima scuola normale maschile di fondazione regia in Italia e fu inaugurata ufficialmente il 3 gennaio 1859 dal professor Giovanni Battista Meliga, che ne fu il primo direttore. La tradizione che essa rappresenta della cultura magistrale piemontese è stata consacrata in letteratura dal romanzo "Un maestro" di Edmondo De Amicis, il cui protagonista è un diplomato della Scuola normale di Pinerolo.
Nel 1860 venne istituito anche il Regio Ginnasio, i cui professori erano in maggioranza sacerdoti.
Nel 1862 al Ginnasio quinquennale governativo si affiancò il Liceo triennale pareggiato e le due scuole si fusero poi in un solo istituto, con la denominazione di "Regio Liceo- Ginnasio" nel 1914.
Nel 1867 si prospettò qualche pericolo per la sopravvivenza del Liceo , ma un gruppo di personaggi illustri rivolse istanza al Consiglio Comunale per la sua conservazione .Ormai la sua presenza era sentita dai pinerolesi come un titolo di onore e nello stesso anno la scuola fu designata come "Liceo Porporato", in onore dell’illustre concittadino Giovanni Francesco Porporato.
Dopo i primi anni del ‘900 il numero degli alunni si mantenne sempre superiore alla cinquantina; l’istituto era allora costituito dalle sole tre classi normali, mentre il corso complementare destinato alle giovani fu istituito nel 1910 , quando la scuola fu convertita in promiscua. .
Dal 1914 al 1915 fu completato il corso parallelo , detto corso aggiunto (e la scuola fu così costituita di sei classi).
Nell’anno scolastico 1922-1923, in seguito al "Decreto della riforma generale della istruzione media", pur essendosi ridotto il numero delle scuole di preparazione degli allievi-maestri, la Scuola normale fu conservata con quella di Vercelli, sotto la denominazione di Istituto Magistrale , composto di 11 classi , delle quali 8 inferiori e 3 superiori.
Il funzionamento del nuovo Liceo-Ginnasio Statale ebbe inizio quando l’Europa era coinvolta nella Grande Guerra, in cui persero la vita 32 alunni dell'Istituto: in loro memoria nel 1921 fu fondata una cassa scolastica a nome di Giovanni Battista Pollet, primo maestro italiano caduto al fronte; inoltre vennero allestiti una targa di bronzo ed un album d’onore (nel quale furono raccolte le fotografie e sommarie notizie sulle vittime , con la citazione di qualche verso di Petrarca, Leopardi, Carducci e D’Annunzio).
Negli anni ’30 il fascismo esercitò una massiccia influenza nell’ambito scolastico. Ne sono un esempio l’obbligo del giuramento di fedeltà al regime da parte dei docenti, l’adozione del libro di Stato nelle scuole elementari e del "Libro del fascista" nelle secondarie. Frequente era il riferimento alle decisioni del Ministero (spesso chiamate senza eufemismi "ordini") e alle "direttive del Governo Fascista".
I presidi venivano costantemente richiamati al dovere della vigilanza al fine di evitare e prevenire ogni tipo di manifestazione "sovversiva o antinazionale", come, ad esempio, l’affissione di manifesti della "Sezione Italiana della Lega dei Diritti dell’uomo".
Era persino prevista per i docenti la "dispensa dal servizio" nel caso in cui si fossero "messi in condizione di incompatibilità con le generali direttive politiche del governo". Anche dai membri delle commissioni d’esame ci si aspettava piena fedeltà al regime.
Nell’ottobre1963 sorse il Liceo Scientifico con la sola prima classe (come appendice del Classico) ed esso solo nel 1972 ebbe autonomia amministrativa e si trasferì nella sede di via dei Rochis.