Poiché i miei genitori sono sepolti nel cimitero di Buriasco, ho chiesto al sindaco se era possibile per me acquistare un loculo.
Purtroppo nella parte vecchia, ma ancora di più nella parte nuova del cimitero, oltre a diverse lapidi gigantesche, ci sono molti mausolei di pietra e marmo. Per costruire questi sepolcri monumentali sono state sbancate le montagne, ma che importa? L’importante è avere un monumento smisurato che tramandi nei secoli il proprio nome.
E’ evidente che i seguenti, bellissimi versi di Adriana Zarri, non hanno molti seguaci in quel di Buriasco:
Non mi mettete marmo freddo
Con sopra le solite bugie
Che consolano i vivi.
Lasciate solo la terra
Che scriva, a primavera,
Un’epigrafe d’erba.
La conseguenza di questo sfruttamento intensivo dello spazio è che non ne rimane alcuno per altri richiedenti. Anche se, come nel mio caso, si hanno legami di lavoro con quel paese, ci sono i propri genitori e nonni sepolti in quel camposanto. Non basta. Occorre essere in possesso della residenza o, in alternativa, diventare un ‘benefattore’... Se si fa un lascito al comune si acquisisce automaticamente il diritto ad avere una celletta per le proprie ceneri.
La prima opzione che mi ha offerto è stata una nicchia proprio di fianco a quella dello zio criminale. Ci voleva vicini per sempre… Per fortuna si è poi presentata un’alternativa, che ho accettato.
Poiché si stavano facendo lavori di ristrutturazione del muro di facciata del cimitero e della cappella, ho pensato che avrei potuto pagare io il restauro dell’affresco di S. Rocco, posto sopra al portone della chiesa.
Sono stata molto generosa perché, anziché versare solo il prezzo del restauro, che ammontava a 800 euro, io ne ho donati 2000, manifestando l’intenzione che la somma restante fosse conservata per il mantenimento futuro del dipinto. Purtroppo non è stato così e i soldi sono finiti nell’immondizia. E non è un modo di dire, dato che sono andati a coprire i costi della raccolta dei rifiuti.
La mia decisione però aveva avuto un carattere premonitore. Oggi, infatti, a tredici anni dal restauro, l’affresco è completamente rovinato, i colori sono spariti e il volto di S. Rocco è ridotto ad una macchia scura. Una vera pena.
Il 16 Agosto è la festa di San Rocco
Auguri a tutti quelli che portano questo nome.
Per i credenti e i devoti a San Rocco :
Preghiera a San Rocco
Glorioso San Rocco, che per la vostra generosità
nel consacrarvi al servizio degli appestati
e per le vostre continue orazioni vedeste cessare la pestilenza
e guarire tutti gli infetti di Acquapendente,
in Cesena, in Roma, in Piacenza, in Mompellier,
in tutte le città della Francia e dell'Italia da voi percorse,
ottenete a noi tutti la grazia di essere per la vostra intercessione
costantemente preservati da un flagello così spaventoso e così desolante;
ma molto più otteneteci di essere preservati dalla peste spirituale
dell'anima, che è appunto il peccato, per poter un giorno
essere partecipi con voi della gloria lassù in Paradiso.
Gloria.
Rocco di Montpellier, universalmente noto come san Rocco (Montpellier, 1346/1350 – Voghera, notte tra il 15 e il 16 agosto 1376/1379), è stato un pellegrino e taumaturgo francese; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica ed è patrono di numerose città e paesi. È il santo più invocato, dal Medioevo in poi, come protettore dal terribile flagello della peste, e la sua popolarità è tuttora ampiamente diffusa.
Il suo patronato si è progressivamente esteso al mondo contadino, agli animali, alle grandi catastrofi come i terremoti, alle epidemie e malattie gravissime; in senso più moderno, è un grande esempio di solidarietà umana e di carità cristiana, nel segno del volontariato.
Con il passare dei secoli è divenuto uno dei santi più conosciuti nel continente europeo e oltreoceano, ma è rimasto anche uno dei più misteriosi. Le fonti su di lui sono poco precise e rese più oscure dalla leggenda. In pellegrinaggio diretto a Roma dopo aver donato tutti sui beni ai poveri, si sarebbe fermato a ad Acquapendente, dedicandosi all'assistenza degli ammalati di peste e facendo guarigioni miracolose che diffusero la sua fama. Peregrinando per l'Italia centrale si dedicò ad opere di carità e di assistenza promuovendo continue conversione. Sarebbe morto in prigione, dopo essere stato arrestato presso Angera da alcuni soldati perché sospettato di spionaggio. Invocato nelle campagne contro le malattie del bestiame e le catastrofi naturali, il suo culto si diffuse straordinariamente nell'Italia del Nord, legato in particolare al suo ruolo di protettore contro la peste.