COLUI CHE APRE LA PORTA DI UNA SCUOLA,
CHIUDE UNA PRIGIONE (VICTOR HUGO)
Sono ormai molti anni che il carcere nella mia città è stato chiuso. Era una struttura piccola, ma provvista di una biblioteca, un’aula scolastica, un’infermeria, una sala cinema, una sala giochi, una barbieria, un locale cucina, oltre ai locali per gli agenti e l’alloggio del comandante. La domenica pomeriggio vi si proiettava un film, il martedì e il sabato c’erano i colloqui con i familiari. Il sabato pomeriggio c’era la messa.
Ho un bel ricordo del periodo di volontariato che vi ho svolto. Il mio compito era quello di affiancare l’insegnante fisso, preparando i detenuti, in particolare quelli più giovani e disponibili, per gli esami. I rapporti umani erano molto diversi da quelli che ci sono nelle gigantesche carceri di oggi, piene di aggressività e di violenza.
Uno dei ragazzi, contento di aver superato l’esame, ha rivestito di fili colorati questa penna, che uso tutt’oggi e che porta il mio nome...